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Disturbi della deambulazione: cause, tipologie, diagnosi e trattamenti
I disturbi della deambulazione sono alterazioni del normale modo di camminare, generalmente causate da patologie o lesioni a carico del midollo spinale, del cervello, delle gambe o dei piedi. Tali condizioni possono influenzare la capacità di movimento, portando a una ridotta velocità di deambulazione, asimmetrie motorie, irregolarità nell’andatura e, nei casi più gravi, alla necessità di utilizzare ausili per camminare.
Poiché possono essere coinvolte diverse aree del corpo, esistono numerose forme di disturbi della deambulazione, tra cui:
- Andatura parkinsoniana: camminata rigida con tronco inclinato in avanti
- Deambulazione emiplegica: dovuta a ictus o lesione cerebrale
- Andatura miopatica: movimento ondeggiante, causato da debolezza muscolare nella zona pelvica
- Deambulazione antalgica claudicante: provocata da dolore a un arto
- Andatura atassica: legata a lesioni dei cordoni posteriori del midollo
- Andatura steppante: causata da debolezza muscolare
- Deambulazione ondeggiante: dovuta a paresi della muscolatura pelvica
Diagnosi dei disturbi della deambulazione
Per identificare correttamente i problemi di deambulazione, è necessario eseguire un’approfondita anamnesi del paziente e un esame obiettivo, valutando i segni clinici legati al cammino e agli eventuali disturbi neurologici.
Cause dei disturbi della deambulazione
Le cause dei disturbi della deambulazione possono essere molteplici, e spesso coinvolgono il sistema nervoso centrale o periferico. Tra le principali vi sono:
Malattie come:
- Parkinson
- Demenza vascolare
- Paralisi sopranucleare progressiva
- Artrosi
- Fratture
- Debolezza muscolare
- Patologie croniche legate all’invecchiamento
- Ridotta plasticità neuromuscolare
Anche se non sempre prevenibili, i disturbi del cammino possono essere gestiti attraverso trattamenti multidisciplinari. Geriatri, neurologi e terapisti collaborano per correggere deficit sensoriali e motori, prescrivere farmaci mirati e consigliare ausili alla mobilità.
Deambulazione e invecchiamento: i cambiamenti legati all’età
Con l’avanzare dell’età, è comune osservare una diminuzione della velocità di camminata. Dopo i 70 anni, la velocità può calare del 15% per la camminata normale e fino al 20% per quella veloce. Questo parametro è anche un indicatore della longevità: a 75 anni, chi cammina lentamente può vivere fino a 6-10 anni in meno rispetto a chi mantiene un’andatura veloce.
-15% andatura normale
-20% andatura veloce
Spesso, con l’età, si rende necessario l’uso di ausili come bastoni o stampelle o deambulatori per favorire una deambulazione sicura.
Disturbi patologici della camminata: segnali da non sottovalutare
Non è solo l’età a influenzare la deambulazione: anche alcune patologie neurologiche o muscolari possono alterare il modo di camminare. In condizioni normali, il corpo si muove in modo simmetrico, ma la comparsa di asimmetrie è un chiaro segnale di disturbi neurologici o muscolo-scheletrici.
Segnali comuni di disturbi patologici:
Ausili per la mobilità e soluzioni pratiche
Per chi convive con problemi di camminata, esistono soluzioni efficaci per migliorare l’autonomia quotidiana. Tra queste, spiccano gli scooter elettrici per anziani, ideali per facilitare gli spostamenti dentro e fuori casa.
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FAQ – Domande frequenti
Quali sono i primi segnali di un disturbo della deambulazione?
I sintomi iniziali includono difficoltà a mantenere l’equilibrio, passo instabile o rallentato, trascinamento dei piedi, oscillazione ridotta delle braccia e tendenza a deviare dal percorso. Riconoscere precocemente questi segnali è fondamentale per una diagnosi tempestiva.
Quali ausili sono più utili per chi ha problemi di deambulazione?
A seconda del livello di difficoltà, possono essere utili bastoni, stampelle, deambulatori o scooter elettrici per anziani. Questi ausili migliorano la sicurezza, riducono il rischio di cadute e favoriscono l’autonomia negli spostamenti quotidiani.
I disturbi della deambulazione si possono curare?
Non sempre si possono guarire del tutto, ma è possibile gestirli con trattamenti mirati: fisioterapia, terapie farmacologiche, esercizi di riabilitazione, supporti alla mobilità e consulenza di specialisti (neurologo, fisiatra, geriatra).
Quali esami si fanno per diagnosticare i disturbi della camminata?
La diagnosi prevede anamnesi clinica, esame obiettivo neurologico e motorio, oltre a esami strumentali come risonanza magnetica, TAC, elettromiografia o esami radiologici per valutare muscoli, nervi e ossa.